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sabato 5 gennaio 2013
Roberto Assagioli – Epistemologia della Coscienza
Il pensiero è un elemento creatore sia di stati fisici che
psichici, sia di atti interni che esterni, perché ha la capacità di mobilitare
l’energia di sentimenti e di organi…
I poteri delle funzioni dell’Io sono in realtà le forze
insite nelle diverse “stanze” della composizione umana e, come ogni tipo di
forza, queste hanno una valenza positiva o negativa a seconda dell’uso e della
direzione impressa.
L’associarsi di pensieri negativi suscita sentimenti
negativi ed avvelena il panorama della coscienza, generando patologia e
debolezza della personalità. Al contrario, l’uso discriminato ed intenzionale
del pensiero e del sentimento produce una purificazione della coscienza,
rafforzando la personalità e dotando l’unità umana di equilibrio ed armonia.
Il potere del pensiero era ben conosciuto nelle culture
orientali di derivazione induista e buddhista. Una celebre frase del Buddha
così recita:
“Tutto ciò che siamo sorge con i nostri pensieri. Con i nostri pensieri
noi possiamo cambiare il mondo.”
Ancora nella Maytry
Upanišad si legge: “Si diventa ciò
che si pensa” e l’intera disciplina yoga è centrata sulla purificazione e
sul controllo dei contenuti mentali.
Secondo Assagioli, il pensiero modella non solo la
coscienza, ma anche l’inconscio: esiste una porzione di inconscio non
strutturato dalle rimozioni e che può essere impressionato, come una pellicola
fotografica, da ogni immagine esistente nell’ambito della spazialità psichica.
Tutto ciò può far comprendere la responsabilità che ha la
persona nei riguardi della propria salute psicologica ed insieme il potere di usare
le sue funzioni in senso creativo o distruttivo…
L’uso creativo del pensiero si attua attraverso un processo
di “sostituzione” dei pensieri negativi con altri positivi, e pertanto
necessita di controllo e di attenzione sull’andamento del flusso della mente. A
tal fine sono utili esercizi di concentrazione su simboli concreti (sole,
stella, vetta, ecc.) o astratti (triangolo, cerchio, ecc.) e visualizzazione di
parole-stimolo positive come fiducia,
coraggio, serenità, ecc.
Come il ritmo meccanico della mente è infatti responsabile
dell’avvelenamento psicologico che avviene attraverso lo scorrere di forme
immagini e di forme pensiero negative nel panorama della coscienza, così la disattenzione
dell’uomo verso il mondo interiore è la responsabile del deflagrare di molte
patologie psichiche che altro non sono che il risultato di una mancanza di
ecologia della mente a causa dell’ignoranza delle forze che agiscono nello
psichismo…
Noi usiamo il potere creativo del pensiero e di tutte le
altre forze psicologiche continuamente, spontaneamente, e, vorrei dire,
inevitabilmente. Ma lo facciamo senza rendercene conto, a caso, con scarso
risultato costruttivo dunque, e, nei casi peggiori, recando un danno preciso a
noi stessi e agli altri.
Per trarne beneficio dobbiamo soprattutto accertare da quali
moventi siamo animati, e concedere il passaggio solo a quelli buoni, quelli
cioè che sono l’espressione della “volontà-di-bene”. È dunque necessario
stabilire precisamente i nostri obiettivi. Nell’attuale periodo di
ricostruzione nuove forme vengono costruite in ogni campo, e noi possiamo
collaborare aiutando la creazione e la manifestazione delle idee che le
formano, le animano e le modellano.
L’uomo immerso nella vita dei sensi crede importanti i
pensieri che di continuo gli attraversano il cervello e il silenzio della mente
gli sembra un vuoto banale. Per l’uomo spirituale le parti s’invertono. Nel
silenzio egli trova l’essere, la realtà, il valore e i pensieri ordinari gli
appaiono insignificanti in se stessi: acquistano valore solo in quanto sono
suscettibili di diventare uno strumento d’espressione per ciò che egli afferma
nella contemplazione silenziosa.
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