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sabato 5 gennaio 2013
Roberto Assagioli – Le Leggi
Prima Legge:
Le immagini o figure mentali e le idee tendono a produrre le condizioni
fisiche e gli atti esterni ad esse corrispondenti.
Questa legge è stata formulata anche così: “Ogni immagine ha in sé un elemento motore”.
Ogni idea è un’azione allo stato latente.
La volontà della sua posizione centrale può mobilitare le
energie dell’immaginazione e del pensiero, e utilizzare queste energie all’interno
dell’individuo per realizzare il suo piano. La volontà può dunque essere usata
coscientemente ed intenzionalmente dall’individuo per scegliere ed evocare le
immagini e le idee che lo aiuteranno a produrre le azioni che desidera, e per
concentrarsi su di esse. Per esempio, immagini o idee di coraggio e di nobile
intento, usate sapientemente, tendono ad evocare il coraggio e a produrre atti
coraggiosi.
Seconda Legge:
Gli atteggiamenti, i movimenti e le azioni tendono ad evocare le
immagini e le idee corrispondenti; queste, a loro volta (secondo la legge
seguente) evocano o rendono più intensi le emozioni e i sentimenti.
Questo è provato chiaramente dal seguente esperimento: se
chiudiamo il pugno di un soggetto ipnotizzato sensibile, egli gradualmente
chiuderà l’altro pugno, alzerà il braccio, serrerà le labbra, e corrugherà la
fronte, finché tutto il suo aspetto suggerirà uno stato di crescente ira
interiore. Noi sappiamo che “recitare una parte” nella vita tende a suscitare
le idee e le emozioni corrispondenti; così, parlare con voce aspra e
comportarsi come se si fosse molto arrabbiati tende a risvegliare una vera
rabbia. Ciò si vede spesso nei bambini che cominciano a fare a pugni per
divertimento e che finiscono con il fare a pugni sul serio.
Su questa legge si basa il metodo usato da alcune persone
per penetrare e comprendere le condizioni psicologiche altrui. Esse imitano
artificiosamente la posizione del corpo e l’espressione del volto di qualcuno
che stanno osservando e, così facendo, suscitano in se stessi le condizioni
psicologiche corrispondenti. (Ndr. Vedi anche studi più recenti sulla
Programmazione Neuro-Linguistica – detta anche semplicemente PNL)
Terza Legge:
Le idee e le immagini tendono a suscitare le emozioni ed i sentimenti
ad esse corrispondenti.
È in stretto rapporto con
la 1a Legge. Le idee e le immagini tendono a produrre degli atti, secondo la 1a Legge, e
delle emozioni secondo questa legge. Che gli atti e le emozioni siano suscitati
prima da un’idea specifica o da un’immagine dipende dalla natura dell’idea o
immagine stessa, e dal tipo psicologico individuale.
Quarta Legge:
Le emozioni e le impressioni tendono a suscitare e ad intensificare le
idee e le immagini ad esse corrispondenti o collegate.
Le emozioni evocate attraverso le idee e le immagini (3a
Legge) possono a loro volta produrre ed intensificare le idee ad esse
collegate. Anche qui abbiamo un processo di feedback che può operare in bene o
in male. Spesso funziona negativamente: per esempio, la paura di ammalarsi
produce una serie di immagini di malattia che sono dannose perché deprimenti e
ancora di più perché le immagini mentali così evocate tendono a produrre le
condizioni fisiche corrispondenti, vale a dire, i disturbi psicosomatici
(attraverso l’azione della 1a Legge).
Quinta Legge:
I bisogni, gli istinti, gli impulsi e i desideri tendono a produrre le
immagini, le idee e le emozioni corrispondenti. Immagini ed idee, a loro volta
(secondo la 1a Legge) suggeriscono le azioni corrispondenti.
Uno degli esempi più comuni di questa legge è quella che in psicoanalisi viene chiamata “razionalizzazione”. Questo processo è anche alla base della tendenza generale a pensare ciò che ci fa piacere pensare. Una volta che ci siamo resi conto di questa legge, possiamo stare all’erta per individuare le possibili illusioni mentali ed emotive prodotte dalla razionalizzazione. Possiamo imparare ad essere più consapevoli dei nostri impulsi, istinti e desideri e di dove vogliono condurci. Invece di farcene travolgere o di lasciare che si prendano gioco di noi fino a farci credere che siano giustificati da valide ragioni, posiamo esaminare queste pseudo-ragioni e decidere da soli, da quella vantaggiosa posizione centrale che la nostra volontà occupa, se vogliamo o non vogliamo seguirli.
Sesta Legge:
L’attenzione, l’interesse, l’affermazione e la ripetizione rafforzano
le idee, le immagini e le formazioni psicologiche su cui si accentrano.
L’attenzione rende le immagini e le idee più chiare e più precise e permette di scoprire nuove idee e nuovi particolari. Si può paragonare ad una lente attraverso cui osserviamo un oggetto. L’immagine risulta più grande, più chiara, più viva. Ciò che sta al centro dell’immagine è ben definito, mentre ciò che gli sta intorno rimane sfocato (quest’ultima si può chiamare “coscienza marginale”; appartiene ad una sfera semi-cosciente, una zona intermedia tra il cosciente e l’inconscio.
L’interesse
aumenta l’importanza delle idee e delle immagini. Fa occupare loro un’area più
vasta nel nostro campo di coscienza e ce le fa rimanere più a lungo.
Intensifica e rafforza l’attenzione. L’attenzione a sua volta tende ad
aumentare l’interesse (anche questo è un processo di feedback).
L’affermazione dà
alle immagini e alle idee maggior forza ed efficacia.
La ripetizione agisce come il colpo di martello sul chiodo, fa
penetrare l’idea o l’immagine e la fissa, fino a che diviene dominante e
perfino ossessiva. Questa tecnica è molto usata dai pubblicitari.
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