sabato 5 gennaio 2013

Sai Baba – Le parabole della mente



Se continuate a gettare pietre in un lago, come potrà calmarsi la superficie dell’acqua? Le pietre gettate in continuazione formeranno, una dopo l’altra, delle onde, e in quel lago non ci sarà mai pace. Allo stesso modo, all’uomo che continua a gettare nel lago della propria mente le pietre dei desideri, è impossibile raggiungere la calma e la stabilità mentali. In qualunque livello di vita l’uomo si trovi, dovrebbe esercitare sempre il controllo sui desideri per poter godere la pace che ne deriva.

Si potrebbe paragonare la mente ad una mosca. Una mente priva di discernimento vaga, come la mosca, posandosi qua e là. Un istante prima va a posarsi su Dio, l’Essere Supremo, un istante dopo su immondizie. Così fa la mente umana: va a posarsi sulle cose buone e subito dopo si fa distrarre da cattivi pensieri. Sembra non esserci limite a questo vagabondaggio della mente. Non si cura di sapere se ciò su cui si trova è sacro o profano. La capacità di discernere è insita nell’uomo, ma egli non ne fa buon uso. La sua mente è simile ad un elefante selvaggio: se anche lo lavate, una volta fuori dall’acqua, con la proboscide si cosparge di nuovo di fango e sporcizia. È la sua natura.

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